Per chi non lo sapesse, WordPress, la piattaforma sulla quale è basato il network Noblogs, apre sempre ogni nuovo blog, di default, con un articolo di esempio intitolato “Ciao Mondo!”.
Noi invece diciamo: “Addio Mondo!”
Addio a un mondo basato sul dominio, sullo sfruttamento e sul controllo.
Addio a un mondo oppresso dall’antropocentrismo, dal patriarcato e dal capitalismo.
Questo auspicio è il filo conduttore che interseca e collega gli articoli, le traduzioni, i comunicati, le recensioni di libri e tutto ciò che troverete in queste pagine.
Non ci piacciono le definizioni e le categorie. Ma non vogliamo nemmeno che siano altr* a incasellarci e a catalogarci con etichette arbitrarie.
Possiamo quindi dirvi “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Blackshuck non è un collettivo.
Non è un blog che tratta solo di antispecismo.
Non è una realtà che rifiuta la violenza come strategia di lotta.
Qui non leggerete idee e pensieri pacificatori: contro la violenza che tutt* subiamo ogni giorno, la lotta è auspicabile “con ogni mezzo necessario”, come dicono gli slogan.
A noi, però, gli slogan non piacciono. E non ci piacciono neppure i simboli: qui non troverete altro che parole che contaminano, sovvertono e distruggono. Perché crediamo che anche le parole siano un’arma di lotta: parole con cui daremo forma scritta a pensieri libertari, idee critiche, argomenti eretici su cui discutere, riflettere, interrogare e interrogarci. Siamo spint* da un desiderio di libertà che ha bisogno di tradursi in azioni concrete. Diffondere saperi sovversivi non è forse una delle tante azioni che possiamo mettere in pratica?
Blackshuck è formato da diverse individualità che hanno un desiderio, una necessità e un istinto in comune: combattere contro ogni forma di dominio, prima tra tutte quella da cui, dal nostro punto di vista, hanno origine tutte le altre forme: lo specismo.
Antispecismo è anarchia, anarchia è antispecismo.
Nel percorso verso la liberazione totale, non possiamo trascurare niente e nessun*. Nessuna lotta è più importante di altre, nessun soggetto è più importante di altri.
Vogliamo praticare un’intersezionalità militante, sia come agire concreto che come approccio teorico, dove ogni argomento, collegato agli altri, sappia tracciare un segmento in direzione della liberazione totale.
Il nichilismo che ci contraddistingue non lascia spazio alle speranze. Siamo però convinti che la liberazione totale sia una realtà in fieri, un presente in costruzione, una battaglia infinita da combattere ogni giorno.
Blackshuck è un’enorme cagna demoniaca che sfonda la porta di una chiesa e sbrana tutti i presenti. Per furia irrazionale? A noi piace pensare che sia per la libertà. Blackshuck, per noi, è la gioia sanguinaria della rivolta contro l’oppressore, la distruzione che si incarna in un animale per annientare l’umano dominatore, la rabbia cieca che dilania per conquistare la libertà: la libertà animale, umana e della terra.
Potete contattarci nei modi più disparati: commentando nel blog, scrivendoci un’email all’indirizzo blackshuck@krutt.org, camminando insieme a noi per i sentieri di montagna dove respiriamo o nelle strade di città dove soffochiamo.